Laboratorio Teatrale per le Scuole

PROGETTO RIVOLTO A STUDENTI DELLE SCUOLE ELEMENTARI, E MEDIE INFERIORI

Perchè il teatro?

Quali speranze può avere il teatro, di essere ascoltato dai ragazzi, in mezzo al crescente frastuono della tecnologia, del cinema e della televisione, che domina una società dell’immagine?

L’esperienza degli attori e formatori di Crab nel campo della formazione può dire che, a proposito, la sorpresa è grande e di buon augurio: ogni volta che, in spettacoli o laboratori si sono affrontati con onestà e spirito di ricerca temi inerenti all’essenza più profonda dell’essere umano, la risposta (giovani o adulti non fa molta differenza) è stata immediata e forte.

Le nostre proposte vanno al di là della pura esigenza didattica e intendono riportare sempre alla dimensione etica dell’incontro per creare una comunità che si riconosce in ciò che vede, ascolta, sperimenta e discute.

Fare teatro insieme riporta a una modalità di lavoro pratica e attiva, dove si possono sperimentare diversi approcci e affrontare i più svariati temi e con la “semplice” finalità di imparare a rappresentali insieme. Si può quindi lavorare alle dinamiche di gruppo, al superamento della timidezza, alla capacità di rivolgersi a una platea, alle capacità espressive fisiche, vocali e psichiche e al rapporto approfondito con un tema condiviso o un testo teatrale o letterario.

Il Laboratorio Teatrale

Il laboratorio teatrale coinvolge i ragazzi alla partecipazione attiva dei mezzi espressivi del teatro, che mettono in moto energie fisiche e psichiche spesso nascoste e sorprendenti dei singoli e del gruppo. Il lavoro di laboratorio, attraverso la sperimentazione di mezzi espressivi legati alla persona, al corpo, alla voce, allo sguardo, al rapporto con lo spazio e con l’altro, diventa un percorso di riscoperta individuale e collettiva. Esercizi che mettono in gioco il coraggio nel superamento dei propri limiti, la fiducia nell’altro e la necessità di un lavoro corale e collettivo, fanno del laboratorio un luogo privilegiato di sperimentazione e libera espressione, governato da regole proprie, legate al rispetto e al rigore, dove si forma una comunità che si riconosce, ascolta e discute liberamente, scardinando e reinventando dinamiche ed equilibri prestabiliti.

Il teatro, proprio perché coinvolge la persona, obbliga, più di altre forme espressive, a un ascolto e un rispetto particolari e all’accettazione di modi o ruoli che possono apparire estranei e incomprensibili. Ciò vale sia per i rapporti interpersonali sia per l’appropriazione di temi, che possono essere di carattere sociale, storico o scientifico e di testi teatrali e letterari di ogni epoca.

Accettare di recitare un ruolo e dare voce a un personaggio in scena significa incontrare da vicino l’alterità, prestare il proprio corpo all’espressione di qualcosa che è diverso e lontano da noi. Allo stesso tempo però, proprio da questo incontro, che coinvolge e mette in gioco attivamente la persona, può nascere il riconoscimento di una somiglianza e lo stupore per la scoperta della bellezza dell’altro, di un testo o anche di un luogo.

Infine, il momento della messa in scena, costruita insieme al gruppo nelle fasi di scrittura e laboratorio, diventa un momento di conferma e di riflessione su ciò che si è discusso e vissuto, e condivisione dell’esperienza del gruppo con l’esterno.

L’ambizione di questo modo di fare teatro è dunque quella di agire sui gruppi per condurli al riconoscimento di ciò che accomuna “noi” e “l’altro” e, insieme, all’incontro della fertile varietà dei modi di essere al mondo.

Svolgimento

Il laboratorio prevede due fasi: una volta alla conoscenza delle capacità espressive del gruppo e del loro sviluppo, l’altra volta allo studio teatrale di un testo o di un tema, proponendo agli allievi un lavoro specifico sui meccanismi del testo o sulle modalità di rappresentazione del tema prescelto.
Si lavorerà quindi sulla caratterizzazione dei personaggi, sul ritmo del gesto e della parola e sui meccanismi della messa in scena. È possibile concordare il testo o il tema su cui si intende lavorare.

I primi incontri di laboratorio teatrale affrontano le seguenti fasi del lavoro attoriale:

  • approccio alla phonè attraverso l’ascolto e l’emissione di suoni
  • utilizzo di varie tecniche di rilassamento e di concentrazione
  • graduale consapevolezza delle proprie capacità espressive e interpretative attraverso il lavoro sul corpo, sui ritmi, sulla relazione del soggetto con lo spazio, sull’espressività del viso e della persona
  • Il laboratorio si articola in dieci incontri di due ore scolastiche ciascuno per un totale di venti ore, ed è rivolto ad un gruppo di allievi non superiore a venticinque per corso.
    La conclusione del percorso potrà vedere i ragazzi impegnati nella rappresentazione di una piccola messa in scena, nella quale saranno utilizzati e proposti i risultati ottenuti nel laboratorio, che daranno vita ad un momento interamente frutto della loro creatività.

    I laboratori sono tenuti da un attore per classe. È possibile unire due classi in un gruppo laboratoriale sotto la guida di due attori.

Essere o non Essere: Laboratorio Teatrale per le Scuole

Seminario spettacolo.

La Storia del teatro in quattro puntate

PREMESSA

Sono in pochi a conoscere la Storia del Teatro. Eppure ha una storia lunghissima e antica, molto più di quella del cinema, che nasce un secolo fa o della televisione, che accompagna la nostra vita quotidiana soltanto dalla metà del secolo scorso. Il teatro, in Europa, può vantare venticinque secoli di durata, un tempo quasi infinito per un’arte che si fonda sul presente e sull’irripetibilità dell’istante.

La sua storia e la sua sopravvivenza forse si fondano sull’eterno ripetersi di un ciclo fatto di morte e di rinascita, proprio come per il mito a cui viene ricondotta la sua origine, il mito di Dioniso. Vi è stata, nella storia, una sorprendente alternanza tra momenti di gloria, grandezza e sacralità del teatro e momenti di decadimento, degrado e addirittura divieto. Dopo il periodo di splendore dell’Età Classica, nel quale la leggenda narra che si fermassero le guerre per permettere l’Agone, e dopo la caduta dell’impero Romano, il teatro scompare. La condanna dei padri della Chiesa lo rende un fenomeno clandestino e carsico; esso riemerge, come a farsene beffe, proprio nei culti medievali: non solo quello pagano del Carnevale ma anche nel Sacro delle Rappresentazioni Liturgiche. In Inghilterra, dopo un periodo trionfale, bruciano i teatri della Londra Elisabettiana e vengono confinati fuori dalle mura della città, ma poi rinascono al loro splendore nelle corti italiane.

Forse il teatro resiste e riemerge perché ci ha da sempre parlato del nostro rapporto con una dimensione ultraterrena, per essere un mondo insieme nostro e altro, che vive di vita propria e nel quale si aggirano i fantasmi dei suoi (e dei nostri) personaggi.

E questo rapporto viene celebrato ogni volta che si alza il sipario sull’attore sulla scena, che in quell’istante carica sul proprio corpo e sulla sua voce la capacità di richiamare altre dimensioni in un momento irripetibile e unico.

Raccontare la storia del teatro significa parlare di un’arte e di un mestiere antichissimi. Significa non soltanto rileggere e studiare i testi che lo hanno accompagnato e fondato, ma anche conoscere la loro trasformazione in rito, in evento sociale, in momento di svago e di catarsi; aspetti questi, che si rivelano soltanto nell’atto del recitare, attraverso il corpo e la voce dell’attore. Una voce che, anch’essa, ha avuto sorti alterne: amata dagli dei e proibita dalla chiesa, celebrata dei re a ripudiato dal mondo. Eppure, nonostante la spietata concorrenza del cinema e della televisione, la presenza viva di un attore non ha ancora perso la sua magia e grazie a essa, il teatro sopravvive nella sua unicità.

Il Progetto

Nel percorso proposto intendiamo tracciare un breve excursus sulla storia del teatro, inteso non soltanto come genere letterario, ma come arte complessiva. Con l’utilizzo degli strumenti teatrali, in particolare la presenza dell’attore, saranno inscenate diverse puntate di una sorta di conferenza spettacolo, in cui saranno fornite informazioni di tipo teorico, ma anche sensoriale.
Ogni puntata prevede una breve introduzione all’argomento in ordine cronologico, insieme ad alcune piccole rappresentazioni e letture esemplari tratte dalle opere degli autori del periodo prescelto. Ogni pezzo sarà introdotto e commentato degli attori che coinvolgeranno nella riflessione i ragazzi con domande ed esercitazioni pratiche.

Scene Proposte

1°Appuntamento: Il Teatro Classico

• Sofocle – Edipo Re
• Aristofane – Le rane
• Plauto – Miles gloriosus

2°Appuntamento: Dalla commedia dell’arte al teatro barocco

• Le maschere della commedia dell’arte
• Shakespeare – Amleto
• Caro Goldoni – summa Goldoniana

3°Appuntamento: Dal Dramma Borghese al Naturalismo

• Ibsen – Casa di bambola
• Edmond Rostand – Cyrano de Bergerac
• Pirandello – Sei personaggi in cerca d’autore

4°Appuntamento: Il Teatro del Novecento

• Koffka – Caino
• Brecht – Santa Giovanna dei Macelli
• Beckett – Finale di Partita

Educatori e Project Manager

Pierpaolo Congiu

Attore, autore e formatore

Nasce a Torino il 14 aprile 1973. Laureato in “Storia del teatro” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. Si forma presso la compagnia Viartisti di Torino, della quale fa parte dal 1995, e segue workshops con artisti quali Beppe Rosso, Mauro Piombo, Michela Lucenti, Claude Coldy, Jango Edwards, Tardito/Rendina, D. Manfredini.
È attore in spettacoli di diverse compagnie tra le quali: Viartisti, Casa degli Alfieri, Rufus, Piccola Compagnia della Magnolia, CRAB. È autore degli spettacoli “Don & Sancho..e il Gran Premio della Montagna”, “Ritratto di Città”, e “Moschettieri”, “Un finale per Sam”, e “Studio-Caino”.
Da anni conduce laboratori teatrali in diverse scuole del Piemonte, e partecipa a progetti di carattere formativo con realtà quali Cicsene e Pianeta Possibile. Nel 2008 fonda l’Associazione culturale CRAB. Dal 2012 è tra i direttori artistici del Torino Fringe Festival

Eloisa Perone

Attrice, drammaturga e formatrice

Nasce a Torino il 24 dicembre 1975. Dottore di Ricerca in Letteratura Tedesca, ha studiato a Bologna, Pavia e Vienna e collabora con l’Università del Piemonte Orientale.
Si forma come attrice presso la compagnia Viartisti di Torino, della quale fa parte dal 2000 al 2007 e segue stage con artisti quali Michela Lucenti, Claude Coldy, Tardito/Rendina, Fabrizio Arcuri. È stata in scena con Franco Branciaroli, Umberto Orsini, Valeriano Gialli ed Elettra de Salvo e recita in tedesco, inglese e italiano.
Ha collaborato alla drammaturgia degli spettacoli “Destinatario Sconosciuto” e “Bonhoeffer. Il tempo del dolore” e alla regia di “Studio-Caino”. Da diversi anni conduce laboratori teatrali nelle scuole del Piemonte, in particolare ha curato progetti teatrali formativi per giovani di esperienze culturali diverse e per immigrati di seconda generazione. Nel 2008 fonda l’Associazione culturale CRAB.

Antonio Villella

Attore, regista e autore

Nasce a Torino il 16 gennaio 1976. Si forma presso la compagnia Viartisti di Torino, con la quale lavora alla produzione teatrale e all’organizzazione dal 1995 al 2007.
Importante per la sua formazione gli incontri con Claude Coldy, J. Edwards, Michela Lucenti, Philipe Radice, A.Diaz Florian, F. Tardito, A. Rendina, D. Manfredini.
Va in scena con le compagnie: Viartisti, Casa degli Alfieri, Assemblea Teatro, Piccola Compagnia della Magnolia, Teatro delle Forme, Tardito-Rendina.
È autore, regista e attore e si occupa di formazione teatrale, la sua vocazione principale è l’insegnamento della materia Clown. Ha scritto e diretto gli spettacoli “Don & Sancho..e il Gran Premio della Montagna”, “Moschettieri”, “Destinatario Sconosciuto”, “Un finale per Sam”, “Studio-Caino”.
Collabora a progetti formativi e sociali con le associazioni “La Nottola di Minerva”, “Oasi” e “Pianeta Possibile”. Nel 2008 fonda l’Associazione culturale CRAB.

Contatti per richiesta informazioni

Pier Paolo Congiu
Tel +39 335 545 5736
Mail info@crabteatro.it